lunedì 25 aprile 2016

Liberazione!



La lunga notte del '43, 1960, di Florestano Vancini.
Liberamente tratto dal racconto Una notte del '43, da Cinque storie ferraresi di Giorgio Bassani.



Grazie a chi ha lottato per fare in modo che questo non accadesse più.

lunedì 11 aprile 2016

Convegno l'Eredità dei Grandi Maestri: reportage di Anna Bossi

 
A Bologna, nei giorni 8 e 9 aprile, si è tenuto il convegno: “L’eredità dei grandi maestri” a cura del Centro Alberto Manzi. Dai dibattiti è emerso come nelle scelte operate quotidianamente sia fondamentale la volontà di percorrere insieme un “viaggio” che veda i bambini al centro delle strategie utili a condurli verso l’autonomia, la libertà di pensiero attraverso la stimolazione del dubbio, del quesito e della discussione.

Ispirandosi alla frase “Abbiamo lasciato un segno a chi vuole continuare …”, le parole chiave del convegno sono state: comunicazione, relazione, confronto, esperienze, libertà, apertura, inclusione, tempi e spazi. Una comunità educante per il benessere dei bambini, futuri cittadini.



"CONTRO  LA  SUPERFICIALITA"

 Dalle varie risposte raccolte, si potrebbero indicare le seguenti osservazioni fatte dai partecipanti.

I CARDINI della Scuola: libertà – collaborazione – coscienza sociale – collettività, comunità da costruire insieme – stimolare il dubbio e la discussione.

SULLE DISCIPLINE. Parole chiave: profondità e non estensione – esperienze da creare – scoperte – avventure. Dimensione collettiva: metafora del “viaggio” attraverso le curiosità e i dubbi che emergono, spazio all’interpretazione data dal pensiero infantile. Non servono altre discipline, l’importante è come queste vengono proposte: interazione dei saperi, interdisciplinarietà e non settorialità.

SUL SENSO. Parole chiave: libertà anche dello scopo utilitaristico dell’agire – guida dell’insegnante per organizzare gli apprendimenti – comunicazione – saper scegliere – apertura – ricerca – confronto- Saper mettere a disposizione le proprie conquiste – rispettare i tempi individuali.

SUL FARE. Parole chiave: esperienze – confronto - benessere – pratica e teoria – qualità di tempi e spazi – comunità educante. Importanza del formato esperienziale – la scuola come una famiglia (in questa dimensione intima si cerca di far star bene il bambino) – sapersi confrontare – idea di insieme che coniuga mano e mente – allargare dilatare tempi e spazi per andare in profondità – comunità educante  - viaggio con l’adulto avente un ruolo di facilitatore nell’ambito delle relazioni e dell’apprendimento.
SULL’ESSENZIALE. Parole chiave: guidare – raccontare – condividere –integrare includere – comunità. L’importanza di creare spazi per insegnare e  
per costruire una comunità dove venga favorita l’espressione individuale. Dare il senso sociale che si riferisce a una comunità dove si sta bene.

ALCUNE OSSERVAZIONI. Oggi l’organizzazione scolastica e degli orari rende difficoltoso questo modo di operare, talvolta addirittura impossibile. Certo la decisione dell’organizzazione è in mano ai docenti, ma al collegio si vota e se si è in minoranza, si deve poi sottostare alle decisioni altrui. Molte volte le maestre/i maestri più giovani vivono una certa timidezza e restano frenati nei confronti dell’andare contro-corrente. Anche i libri di testo non aiutano a svolgere programmi meglio impostati ed è difficile trovare colleghi disposti a lavorare senza. Mancanza di una vera CONTINUITA’ di intenti e di progetti intorno al bambino tra i vari ordini di scuola che in realtà seguono strade indipendenti gli uni dagli altri.

IN CONCLUSIONE. Ciò che ritorna costantemente negli scritti e nella discussione sono le parole: relazione, comunicazione, espressione, libertà, apertura, esperienze da condividere, confronto, qualità, spazi, comunità, stare bene insieme. Il tutto per il benessere del bambino, futuro cittadino.

                                                         Anna Bossi