domenica 27 gennaio 2019

Giornata della memoria






Ilse Weber ha 39 anni quando nel 1942 viene deportata nel campo di Theresienstadt, assieme al marito Willi e al figlio più piccolo Tomas. E’ un’autrice ceca affermata di storie per l’infanzia: quando arriva al campo, chiede di essere impiegata nel reparto dell’infermeria dove curano i bambini. Durante la prigionia Ilse scrive sessanta poesie, testi di canzoni e filastrocche per intrattenere i suoi piccoli pazienti. Poi arriva anche per loro il treno che li porta ad Auschwitz.

“È vero che possiamo fare la doccia dopo il viaggio?”. È la domanda che Ilse arrivando a Auschwitz pone a un detenuto che l’aveva riconosciuta. L’uomo non se la sente di mentire e risponde: ”No, queste non sono docce, sono camera a gas. Ti do un consiglio. Entraci cantando con i bambini, ma più in fretta che puoi. Siediti con loro per terra e continuate a cantare. Canta con loro come hai fatto tante volte. Così inalerete il gas più velocemente, altrimenti morirete schiacciati dagli altri quando scoppierà il panico”.
Ilse sul quel treno c’era salita volontariamente, per non lasciare soli i “suoi” bambini. Adesso non ha altra scelta che far intonare loro Wiegala la ninna nanna che tante volte avevano cantato insieme. Ilse e i suoi bambini muoiono il 6 ottobre 1944. Il marito Willi, nel tentativo di salvare almeno le opere della moglie,le aveva sotterrate accanto al capanno degli attrezzi nella speranza che qualcuno possa un giorno trovarle.
Quello che non si aspettava, era di essere lui stesso a sopravvivere all'Olocausto e a recuperare le opere scritte della sua Ilse.

Wiegala, wiegala, weier,
der Wind spielt auf der Leier.
Er spielt so süß im grünen Ried,
die Nachtigall, die singt ihr Lied.
Wiegala, wiegala, werne,
der Mond ist die Laterne,
er steht am dunklen Himmelszelt
und schaut hernieder auf die Welt.
Wiegala, wiegala, wille,
wie ist die Welt so stille.
Es stört kein Laut die süße Ruh,
schlaf, mein Kindchen, schlaf auch du.

Fai ninna, fai nanna, mio bimbo, lo sento
risuona la lira al soffiare del vento,
nel verde canneto risponde l’assolo
del canto dolce dell’usignuolo.
Fai ninna, fai nanna, mio bimbo, lo sento
risuona la lira al soffio del vento.
Fai ninna, fai nanna, gioia materna,
la luna è come una grande lanterna,
Sospesa in alto nel cielo profondo
volge il suo sguardo dovunque nel mondo.
Fai ninna, fai nanna, gioia materna,
la luna è come una grande lanterna.
Fai ninna, fai nanna, sereno riposa
dovunque la notte si fa silenziosa!
Tutto è quieto, non c’è più rumore,
mio dolce bambino, per farti dormire.
Fai ninna, fai nanna, sereno riposa
dovunque la notte si fa silenziosa!

https://www.memoriainscena.it/libero-e-il-mio-canto-i-testi-delle-canzoni/


Da vedere insieme ai bambini in classe, disponibile su RaiPlay.



martedì 22 gennaio 2019

Progetto Raffaella


Ecco la ricevuta del versamento delle copie vendute di "Maestre allo sbaraglio" a favore del Progetto Raffaella.