Ispirandosi
alla frase “Abbiamo lasciato un segno a chi vuole continuare …”, le parole
chiave del convegno sono state: comunicazione, relazione, confronto,
esperienze, libertà, apertura, inclusione, tempi e spazi. Una comunità educante
per il benessere dei bambini, futuri cittadini.
Dalle varie risposte raccolte, si potrebbero indicare le
seguenti osservazioni fatte dai partecipanti.
"CONTRO LA SUPERFICIALITA"
I CARDINI della Scuola: libertà – collaborazione –
coscienza sociale – collettività, comunità da costruire insieme – stimolare il
dubbio e la discussione.
SULLE DISCIPLINE. Parole chiave: profondità e non
estensione – esperienze da creare – scoperte – avventure. Dimensione
collettiva: metafora del “viaggio” attraverso le curiosità e i dubbi che
emergono, spazio all’interpretazione data dal pensiero infantile. Non servono
altre discipline, l’importante è come queste vengono proposte: interazione dei
saperi, interdisciplinarietà e non settorialità.
SUL SENSO. Parole chiave: libertà anche dello scopo
utilitaristico dell’agire – guida dell’insegnante per organizzare gli
apprendimenti – comunicazione – saper scegliere – apertura – ricerca –
confronto- Saper mettere a disposizione le proprie conquiste – rispettare i
tempi individuali.
SUL FARE. Parole chiave: esperienze – confronto -
benessere – pratica e teoria – qualità di tempi e spazi – comunità educante.
Importanza del formato esperienziale – la scuola come una famiglia (in questa
dimensione intima si cerca di far star bene il bambino) – sapersi confrontare –
idea di insieme che coniuga mano e mente – allargare dilatare tempi e spazi per
andare in profondità – comunità educante
- viaggio con l’adulto avente un ruolo di facilitatore nell’ambito delle
relazioni e dell’apprendimento.
SULL’ESSENZIALE. Parole chiave: guidare – raccontare – condividere
–integrare includere – comunità. L’importanza di creare spazi per insegnare e
per costruire una comunità dove venga favorita l’espressione
individuale. Dare il senso sociale che si riferisce a una comunità dove si sta
bene.
ALCUNE OSSERVAZIONI. Oggi l’organizzazione scolastica
e degli orari rende difficoltoso questo modo di operare, talvolta addirittura
impossibile. Certo la decisione dell’organizzazione è in mano ai docenti, ma al
collegio si vota e se si è in minoranza, si deve poi sottostare alle decisioni
altrui. Molte volte le maestre/i maestri più giovani vivono una certa timidezza
e restano frenati nei confronti dell’andare contro-corrente. Anche i libri di
testo non aiutano a svolgere programmi meglio impostati ed è difficile trovare
colleghi disposti a lavorare senza. Mancanza di una vera CONTINUITA’ di intenti
e di progetti intorno al bambino tra i vari ordini di scuola che in realtà
seguono strade indipendenti gli uni dagli altri.
IN CONCLUSIONE. Ciò che ritorna costantemente negli scritti
e nella discussione sono le parole: relazione, comunicazione, espressione,
libertà, apertura, esperienze da condividere, confronto, qualità, spazi,
comunità, stare bene insieme. Il tutto per il benessere del bambino, futuro
cittadino.
Anna Bossi
Anna Bossi
Nessun commento:
Posta un commento