lunedì 31 dicembre 2018
domenica 23 dicembre 2018
Festa di pace e riconciliazione
A Dublino, nel 1904, in una serata del periodo natalizio, si svolge la tradizionale festa che tre signorine della buona borghesia, due anziane
sorelle, Kate e Julia Morkan, e la loro nipote Mary Jane, offrono ogni anno per
amici e parenti. Si fa musica, si balla
e si partecipa ad un ottimo pranzo, preparato completamente dalle padrone di
casa. Gabriel Conroy, nipote prediletto
delle signorine Morkan, e sua moglie
Gretta sono gli ospiti principali e aiutano a ricevere gli invitati. Soprattutto è
insostituibile Gabriel, incaricato dalle zie di svolgere compiti delicati, come sorvegliare
Freddy Malins, un caro amico troppo spesso ubriaco, o tagliare al momento opportuno
l’oca arrosto e, infine, pronunciare il
discorsetto ufficiale. La conversazione tra gli ospiti è vivace e si parla molto di musica e di religione. C’è anche un noto tenore fra gli invitati, Bartell D’Arcy, ma sembra non voglia esibirsi,
mentre la vecchia zia Julia, con voce molto flebile, canta una celebre aria in
modo patetico. Tutti lodano l’ospitalità squisita delle tre signorine e il
successo della festa. Poi viene l’ora di andare via: Gabriel e Gretta sono
rimasti fra gli ultimi e, poiché abitano lontano, per quella notte andranno
in albergo. Il marito è già pronto ad
uscire e aspetta all’ingresso la moglie, ma la vede fermarsi sulla scala
all’improvviso, a poca distanza da lui: in quel momento il tenore D’Arcy, in
una stanza al piano di sopra, ha
iniziato a cantare una vecchia e triste canzone irlandese, The Lass of Aughrim, e Gabriel scorge
chiaramente che, ascoltandola, Gretta è commossa fino alle lacrime.
Successivamente i due coniugi
raggiungono in carrozza l’albergo, mentre nevica abbondantemente.
"Un picchiettare sommesso sui vetri lo fece voltare verso la finestra: aveva ricominciato a nevicare. Osservò assonnato i fiocchi neri e argentei che cadevano obliqui contro il lampione. Era giunto il momento di mettersi in viaggio verso occidente. Sì, i giornali dicevano il vero: c'era neve dappertutto in Irlanda. Cadeva ovunque nella buia pianura centrale, sulle nude colline; cadeva soffice sulla palude di Allen e più a ovest sulle nere, tumultuose onde dello Shannon. Cadeva in ogni canto del cimitero deserto, lassù sulla collina dove era sepolto Michael Furey. S'ammucchiava alta sulle croci contorte, sulle pietre tombali, sulle punte del cancello, sugli spogli roveti. E la sua anima gli svanì adagio adagio nel sonno mentre udiva lieve cadere la neve sull'universo, e cadere lieve come la discesa della loro estrema fine sui vivi e sui morti."
(Dal racconto I morti, tratto da Gente di Dublino di James Joyce)
The Dead - Gente di Dublino, di John Huston.
Iscriviti a:
Post (Atom)