sabato 8 aprile 2017

INTERVENTO NIDO MILLECOLORI AL CONVEGNO “MAESTRE ALLO SBARAGLIO”

Ringraziamo gli organizzatori di questa giornata perché ci viene offerta la possibilità di parlare di educazione, di ribadirne il valore, di riportare l’interesse all’infanzia proprio in un momento storico in cui i servizi, in particolare quelli rivolti alla prima infanzia, sono messi in discussione sia sul piano economico che su quello culturale.
Il titolo del nostro intervento prende spunto da un bellissimo proverbio africano che recita “Per crescere un bambino ci vuole un villaggio”.
Questo è un po’ lo spirito che muove il nostro operare.
L’educazione, di cui noi in prima persona ci occupiamo nei servizi, è un valore imprescindibile di ogni società, è diritto per tutti, è bene comune che diventa perciò responsabilità per tutti.
Certo educatori ed insegnanti, certo genitori e nonni, ma anche amministratori, coloro che operano nel settore socio sanitario, nel mondo dell’associazionismo…
Per crescere un bambino ci vuole davvero un villaggio… ci siamo tutti… siamo tutti coinvolti.

 

Per questo  pensiamo sia  fondamentale lavorare sui nostri  territori creando  un lavoro di rete tra quanti si occupano di infanzia (famiglie, nidi, spazi famiglia, scuole dell’infanzia, servizi soci-sanitari, amministrazioni locali, associazionismo …) perché sempre più si possa qualificare l’offerta ed esplorare nuove strade e nuove risposte all’emergere dei nuovi bisogni .
Molti sono i  fattori che determinano l’emergere delle istanze delle famiglie d’oggi:  quali i tempi di vita e di lavoro forzati e poco rispettosi dei bisogni di relazione e di cura, la condizione di isolamento in cui molte famiglie vivono e crescono i propri figli, i contraddittori e confusi modelli educativi e relazionali a cui far riferimento.
Tutto ciò  porta ad un sempre maggior senso di inadeguatezza e disorientamento dei nuovi genitori che  richiedono accanto alle più tradizionali risposte legate all’organizzazione familiare (nidi, baby parking, micro nidi, nidi in famiglia…), un sostegno per affrontare le dinamiche relazionali nella cura e nella crescita del propri figli.

 


Il nostro nido, presente a Galliate da quasi quarant’anni, offre attualmente una capienza di 54 posti. Il personale educativo è composto da 9 educatrici a tempo pieno, 1 educatrice di sostegno a tempo parziale e 1 educatrice in parte impegnata sul nido e in parte dedicata ai progetti sul territorio unitamente ad un’attività di coordinamento con gli altri nidi privati convenzionati del paese.

Il progetto educativo del nido Millecolori si basa su alcuni presupposti quali un’idea di bambino competente, attivo, costruttore del proprio processo di crescita che si sviluppa con tempi e ritmi individuali e un’idea di servizio inteso come contesto relazionale in cui adulti e bambini vivono significative esperienze e in grado di generare pensieri, opportunità educative e saperi che contribuiscono a sviluppare la cultura dell’infanzia.


Il bambino è al centro della progettazione educativa caratterizzata dal rispetto dell’individualità e specificità di ogni singolo e dalla ricerca di una condivisione con le famiglie della responsabilità educativa.
Il nido è dunque un servizio sostenuto da un pensiero costante e un’organizzazione che si realizza attraverso l’attenzione alla cura quotidiana della persona e dell’ambiente (inteso come spazi, materiali, arredi, tempi …).
  

 

Gli obiettivi e le finalità che ispirano le scelte e le pratiche in atto da anni nel nostro nido comunale e che si sono evolute nel tempo hanno come idea di fondo che accogliere i bambini nei servizi vuol dire accoglierli con le loro famiglie e con la cultura di cui essi sono portatori.
Quindi l’ attenzione all’individualità del bambino passa necessariamente attraverso “un’alleanza”  educativa con la sua famiglia.

Queste finalità sono ricercate  e sperimentate anche nei servizi complementari al nido come il nido aperto e il giardino aperto, nei quali sono compresenti genitori e bambini.
Il nido aperto infatti è spazio di incontro  e di gioco rivolto a famiglie non utenti del nido attivo da ottobre a maggio 3 pomeriggi la settimana.
Al nido aperto  i bambini hanno l’opportunità di frequentare piccoli  gruppi di coetanei  in modo stabile e continuativo, hanno la possibilità di sperimentare, in uno spazio pensato a loro misura, materiali e attività ludiche. I genitori  o gli adulti che li accompagnano possono giocare con il proprio bambino  in uno spazio diverso da quello di casa, hanno l’occasione di trovarsi  e confrontarsi con altri adulti che vivono l’esperienza di cura e di crescita dei figli.
In questi ultimi anni il Nido Aperto coinvolge circa 40 famiglie ogni anno .
Nei mesi di giugno e luglio questa esperienza si può vivere nel  giardino aperto. Le famiglie con bambini da 0 a tre anni possono utilizzare l’area verde del nido come spazio di incontro e di gioco.
Nido aperto e giardino aperto sono dunque luoghi in cui si può “costruire” educazione valorizzando le  “contaminazioni” tra culture diverse e sistemi familiari diversi.
La formazione che accompagna ogni anno il lavoro educativo, rappresenta sicuramente un aspetto fondamentale perché i servizi rimangano “vivi” rinnovando e sostenendo la passione di chi opera nel campo dell’educazione.
E’ proprio la passione, sostenuta dalla professionalità, che ci permette di allontanare il rischio di cadere nell’abitudine nelle pratiche educative e di rimettersi costantemente in discussione come servizi.
E’ ancora la passione che ci consente di cercare nuove strade con un atteggiamento di ricerca per rispondere davvero ai bisogni emergenti.


Questo è quello che abbiamo pensato stendendo il progetto regionale promosso dal Fondo Nazionale per le Politiche  per la famiglia a sostegno della genitorialità , finanziato dalla Regione Piemonte.
Tale progetto,Per crescere un bambino ci vuole un villaggio” recentemente conclusosi, ha visto coinvolti molti partners  (nidi, scuole dell’infanzia, asl, Cisa, associazioni…) , ha preso avvio nel marzo 2015 e si è concluso nel dicembre scorso.
Grazie al grande lavoro in rete sono state avviate numerose attività  che hanno visto la compresenza di adulti e bambini: laboratori in cui le varie proposte (musica, teatro,  lettura, yoga, di massaggio neonatale, attività creative)  diventavano strumento e sostegno alle relazioni tra genitori e figli.
Molte sono state le attività specifiche di informazione e di  formazione rivolte agli adulti, ( genitori, ma anche operatori  come educatori, insegnati, volontari…) .La  Croce Rossa ha organizzato  incontri formativi ed operativi sul pronto soccorso pediatrico.
Molteplici anche le occasioni di incontri a sostegno della genitorialità, specificamente rivolte ai genitori, sia come consulenza individuale (sportello psicologico), che come percorsi formativi ad opera di psicologhe, che come gruppi di promozione delle competenze genitoriali.
Sono stati attivati inoltre percorsi specificamente rivolti ai bambini durante l’orario scolastico e poi condivisi con le famiglie in orario pomeridiano.

C’è stata, insomma, una maggiore apertura dei servizi verso le famiglie che si sono sentite accolte e sostenute nel loro compito educativo e di cura nei confronti dei propri figli.
Lo Spazio mamma e bambino  per le neo mamme presso l’asl  ad esempio,ha potenziato le proprie attività, le scuole dell’infanzia hanno aperto le porte alle famiglie con la realizzazione dei vari laboratori e per uno sportello psicologico, i nidi privati hanno ospitato i diversi momenti di riflessione, il nido comunale ha potenziato gli spazi di compresenza genitori e figli (come il nido e giardino aperto) attivando tra l’altro l’interessante esperienza del “Al nido insieme” i sabato mattina con un’ attenzione all’accoglienza anche di famiglie italiane e straniere  non frequentanti i nidi, 
Vogliamo infine  concludere ribadendo  che,  in un momento così difficile per il paese e per i servizi,  la scelta del lavoro di rete, condiviso con il tessuto del nostro territorio  è davvero il …modo-strumento…per  costruire una “comunità educante” attorno ai bambini e alle loro famiglie.
Il nostro auspicio è che la rete che si è venuta a potenziare, la connessione tra servizi che esiste sul nostro territorio, potrà solo diventare più forte e con maglie più strette per accompagnare i più piccoli abitanti del nostro comune a diventare gli adulti di domani.


Progetto “Per crescere un bambino ci vuole un villaggio”:
PIAZZA DELLE MERAVIGLIE
2 ottobre 2016

Asilo nido Millecolori Galliate


Vi ricordate?

Una domenica speciale dedicata ai più piccoli abitanti del “villaggio” di Galliate; la piazza del castello si è trasformata in una grande area gioco per bambini e famiglie da 0 a 99 anni!
Con il contributo di tanti si è venuta a creare un’atmosfera davvero molto particolare, a misura di bambino … ma anche di mamma e di papà!
Croce Rossa Italiana ha allestito “Crocerossopoli”, con al suo interno una Clinica del pelouches (ogni bimbo è invitato a portare il suo peluches), truccabimbi e clown, sculture di palloncini.
Giochi per bimbi e genitori sono stati organizzati in collaborazione con la scuola materna dell’asilo infantile.
Un’altra zona speciale è stata dedicata ai giochi di una volta. In particolare giochi in legno, macchine a pedali e grilli. Giocolieri, trampolieri e mascotte si sono aggirati tra gli spazi della festa.
Ed ancora spettacoli di magia ed illusionismo, bolle giganti; piccole magie e bolle di sapone itineranti.
Un’area  è stata dedicata a lettura e musica, a cura della Biblioteca ed una ai bimbi più piccoli (0-3 anni) con laboratori a cura dei nidi di Galliate.

Nell’ambito del progetto “Per crescere un bambino ci vuole un villaggio”, attivo sul territorio per circa un anno e mezzo e finanziato da Regione Piemonte, si sono riunite le forze di tutti i partner coinvolti per organizzare questa giornata.


………Abbiamo voluto ricordare questa giornata di festa, questo evento, perché lo spirito che ha animato il progetto ed il nostro lavoro in questi anni è stato quello dell’operare in rete sul territorio, con la convinzione che è il bambino intero che dobbiamo avere presente.
Il bambino intero nella sua famiglia che pian piano cresce insieme al bambino; famiglia nella quale pian piano si impara l’arte di diventar genitore, trovando spazi di sostegno e di confronto nel “villaggio” di cui tutti noi facciamo parte.
Il bambino intero, fatto di corpo (di occhi, di bocca che è prima strumento di esplorazione del mondo, poi strumento  che esprime  lallazioni e poi parole; fatto di mani, di piedi, di piccoli passi, poi di corse…),
Il bambino intero fatto di cervello e connessioni neuronali; 
l bambino intero fatto di emozioni,  che prima deve imparare a conoscere e dipanare, poi a “controllare”.
Il bambino intero, autocostruttore del suo percorso di crescita, che è individuale e che noi adulti attenti possiamo accompagnare.

   

Vorremmo concludere con una poesia di Loris Malaguzzi:

                                                                                                                        
                                                  

1 commento:

anna bossi ha detto...

Bellissimo contributo, di grande significato per le buone pratiche descritte: conseguenza di un atteggiamento e di una filosofia di fondo che devono ispirare.
MagnifIca la poesia!