Il
titolo del nostro intervento prende spunto da un bellissimo proverbio africano
che recita “Per crescere un bambino ci vuole un villaggio”.
Questo
è un po’ lo spirito che muove il nostro operare.
L’educazione,
di cui noi in prima persona ci occupiamo nei servizi, è un valore
imprescindibile di ogni società, è diritto per tutti, è bene comune che diventa
perciò responsabilità per tutti.
Certo
educatori ed insegnanti, certo genitori e nonni, ma anche amministratori,
coloro che operano nel settore socio sanitario, nel mondo dell’associazionismo…
Per
crescere un bambino ci vuole davvero un villaggio… ci siamo tutti… siamo tutti
coinvolti.
Per
questo pensiamo sia fondamentale lavorare sui nostri territori creando un lavoro di rete tra quanti si occupano di
infanzia (famiglie, nidi, spazi famiglia, scuole dell’infanzia, servizi
soci-sanitari, amministrazioni locali, associazionismo …) perché sempre più si
possa qualificare l’offerta ed esplorare nuove strade e nuove risposte
all’emergere dei nuovi bisogni .
Molti
sono i fattori che determinano
l’emergere delle istanze delle famiglie d’oggi:
quali i tempi di vita e di lavoro forzati e poco rispettosi dei bisogni
di relazione e di cura, la condizione di isolamento in cui molte famiglie
vivono e crescono i propri figli, i contraddittori e confusi modelli educativi
e relazionali a cui far riferimento.
Tutto
ciò porta ad un sempre maggior senso di
inadeguatezza e disorientamento dei nuovi genitori che richiedono accanto alle più tradizionali
risposte legate all’organizzazione familiare (nidi, baby parking, micro nidi,
nidi in famiglia…), un sostegno per affrontare le dinamiche relazionali nella
cura e nella crescita del propri figli.
Il
nostro nido, presente a Galliate da quasi quarant’anni, offre attualmente una
capienza di 54 posti. Il personale educativo è composto da 9 educatrici a tempo
pieno, 1 educatrice di sostegno a tempo parziale e 1 educatrice in parte
impegnata sul nido e in parte dedicata ai progetti sul territorio unitamente ad
un’attività di coordinamento con gli altri nidi privati convenzionati del
paese.
Il progetto educativo del nido Millecolori si basa su alcuni presupposti quali un’idea di bambino competente, attivo, costruttore del proprio processo di crescita che si sviluppa con tempi e ritmi individuali e un’idea di servizio inteso come contesto relazionale in cui adulti e bambini vivono significative esperienze e in grado di generare pensieri, opportunità educative e saperi che contribuiscono a sviluppare la cultura dell’infanzia.
Il
bambino è al centro
della progettazione educativa caratterizzata dal rispetto dell’individualità e
specificità di ogni singolo e dalla ricerca di una condivisione con le
famiglie della responsabilità educativa.
Il
nido è dunque un servizio sostenuto da un pensiero costante e un’organizzazione
che si realizza attraverso l’attenzione alla cura quotidiana della
persona e dell’ambiente (inteso come spazi, materiali, arredi, tempi …).
Gli obiettivi e le finalità che ispirano le scelte e le
pratiche in atto da anni nel nostro nido comunale e che si sono evolute nel
tempo hanno come idea di fondo che accogliere i bambini nei servizi vuol
dire accoglierli con le loro famiglie e con la cultura di cui essi sono
portatori.
Quindi
l’ attenzione all’individualità del bambino passa necessariamente attraverso
“un’alleanza” educativa con la sua
famiglia.
Queste
finalità sono ricercate e sperimentate
anche nei servizi complementari al nido come il nido aperto e il giardino
aperto, nei quali sono compresenti genitori e bambini.
Il
nido aperto infatti è spazio di incontro
e di gioco rivolto a famiglie non utenti del nido attivo da ottobre a
maggio 3 pomeriggi la settimana.
Al
nido aperto i bambini hanno
l’opportunità di frequentare piccoli
gruppi di coetanei in modo
stabile e continuativo, hanno la possibilità di sperimentare, in uno spazio
pensato a loro misura, materiali e attività ludiche. I genitori o gli adulti che li accompagnano possono
giocare con il proprio bambino in uno
spazio diverso da quello di casa, hanno l’occasione di trovarsi e confrontarsi con altri adulti che vivono
l’esperienza di cura e di crescita dei figli.
In
questi ultimi anni il Nido Aperto coinvolge circa 40 famiglie ogni anno .
Nei
mesi di giugno e luglio questa esperienza si può vivere nel giardino aperto. Le famiglie con bambini da 0
a tre anni possono utilizzare l’area verde del nido come spazio di incontro e
di gioco.
Nido aperto e giardino aperto sono
dunque luoghi in cui si può “costruire” educazione valorizzando
le “contaminazioni” tra culture diverse
e sistemi familiari diversi.
La
formazione che accompagna ogni anno il lavoro educativo, rappresenta
sicuramente un aspetto fondamentale perché i servizi rimangano “vivi”
rinnovando e sostenendo la passione di chi opera nel campo dell’educazione.
E’
proprio la passione, sostenuta dalla professionalità, che ci permette di
allontanare il rischio di cadere nell’abitudine nelle pratiche educative e di
rimettersi costantemente in discussione come servizi.
E’
ancora la passione che ci consente di cercare nuove strade con un atteggiamento
di ricerca per rispondere davvero ai bisogni emergenti.
Questo
è quello che abbiamo pensato stendendo il progetto regionale promosso
dal Fondo Nazionale per le Politiche per
la famiglia a sostegno della genitorialità , finanziato dalla Regione Piemonte.
Tale
progetto, “Per crescere un bambino ci vuole un villaggio” recentemente
conclusosi, ha visto coinvolti molti partners
(nidi, scuole dell’infanzia, asl, Cisa, associazioni…) , ha preso avvio
nel marzo 2015 e si è concluso nel dicembre scorso.
Grazie al grande lavoro in rete sono state avviate
numerose attività che hanno visto la
compresenza di adulti e bambini: laboratori in cui le varie proposte (musica,
teatro, lettura, yoga, di massaggio
neonatale, attività creative)
diventavano strumento e sostegno alle relazioni tra genitori e figli.
Molte
sono state le attività specifiche di informazione e di formazione rivolte agli adulti, ( genitori,
ma anche operatori come educatori,
insegnati, volontari…) .La Croce Rossa ha organizzato incontri formativi ed operativi sul pronto
soccorso pediatrico.
Molteplici
anche le occasioni di incontri a sostegno della genitorialità, specificamente
rivolte ai genitori, sia come consulenza individuale (sportello psicologico),
che come percorsi formativi ad opera di psicologhe, che come gruppi di
promozione delle competenze genitoriali.
Sono
stati attivati inoltre percorsi specificamente rivolti ai bambini durante
l’orario scolastico e poi condivisi con le famiglie in orario pomeridiano.
C’è
stata, insomma, una maggiore apertura dei servizi verso le famiglie che
si sono sentite accolte e sostenute nel loro compito educativo e di cura nei
confronti dei propri figli.
Lo
Spazio mamma e bambino per le neo mamme
presso l’asl ad esempio,ha potenziato le
proprie attività, le scuole dell’infanzia hanno aperto le porte alle famiglie
con la realizzazione dei vari laboratori e per uno sportello psicologico, i
nidi privati hanno ospitato i diversi momenti di riflessione, il nido comunale
ha potenziato gli spazi di compresenza genitori e figli (come il nido e
giardino aperto) attivando tra l’altro l’interessante esperienza del “Al nido
insieme” i sabato mattina con un’ attenzione all’accoglienza anche di famiglie
italiane e straniere non frequentanti i
nidi,
Vogliamo
infine concludere ribadendo che,
in un momento così difficile per il paese e per i servizi, la scelta del lavoro di rete, condiviso con
il tessuto del nostro territorio è
davvero il …modo-strumento…per costruire
una “comunità educante” attorno ai bambini e alle loro famiglie.
Il nostro auspicio è che la rete che si è venuta a
potenziare, la connessione tra servizi che esiste sul nostro territorio, potrà
solo diventare più forte e con maglie più strette per accompagnare i più
piccoli abitanti del nostro comune a diventare gli adulti di domani.
Progetto
“Per crescere un bambino ci vuole un villaggio”:
PIAZZA
DELLE MERAVIGLIE
2
ottobre 2016
Asilo nido Millecolori Galliate
Vi ricordate?
Una domenica
speciale dedicata ai più piccoli abitanti del “villaggio” di Galliate; la
piazza del castello si è trasformata in una grande area gioco per bambini e
famiglie da 0 a 99 anni!
Con il
contributo di tanti si è venuta a creare un’atmosfera davvero molto
particolare, a misura di bambino … ma anche di mamma e di papà!
Croce Rossa
Italiana ha allestito “Crocerossopoli”, con al suo interno una Clinica
del pelouches (ogni bimbo è invitato a portare il suo peluches), truccabimbi e
clown, sculture di palloncini.
Giochi per
bimbi e genitori sono stati organizzati in collaborazione con la scuola materna
dell’asilo infantile.
Un’altra zona
speciale è stata dedicata ai giochi di una volta. In particolare giochi
in legno, macchine a pedali e grilli. Giocolieri, trampolieri e mascotte si
sono aggirati tra gli spazi della festa.
Ed ancora
spettacoli di magia ed illusionismo, bolle giganti; piccole magie
e bolle di sapone itineranti.
Un’area è stata dedicata a lettura e musica, a
cura della Biblioteca ed una ai bimbi più piccoli (0-3 anni) con
laboratori a cura dei nidi di Galliate.
Nell’ambito
del progetto “Per crescere un bambino ci vuole un villaggio”, attivo sul
territorio per circa un anno e mezzo e finanziato da Regione Piemonte, si sono
riunite le forze di tutti i partner coinvolti per organizzare questa giornata.
………Abbiamo
voluto ricordare questa giornata di festa, questo evento, perché lo spirito che
ha animato il progetto ed il nostro lavoro in questi anni è stato quello
dell’operare in rete sul territorio, con la convinzione che è il bambino
intero che dobbiamo avere presente.
Il bambino
intero nella sua
famiglia che pian piano cresce insieme al bambino; famiglia nella quale pian
piano si impara l’arte di diventar genitore, trovando spazi di sostegno e di
confronto nel “villaggio” di cui tutti noi facciamo parte.
Il bambino
intero, fatto di
corpo (di occhi, di bocca che è prima strumento di esplorazione del mondo, poi
strumento che esprime lallazioni e poi parole; fatto di mani, di
piedi, di piccoli passi, poi di corse…),
Il bambino
intero fatto di cervello
e connessioni neuronali;
l bambino
intero fatto di
emozioni, che prima deve imparare a
conoscere e dipanare, poi a “controllare”.
Il bambino
intero,
autocostruttore del suo percorso di crescita, che è individuale e che noi
adulti attenti possiamo accompagnare.
Vorremmo
concludere con una poesia di Loris Malaguzzi:
1 commento:
Bellissimo contributo, di grande significato per le buone pratiche descritte: conseguenza di un atteggiamento e di una filosofia di fondo che devono ispirare.
MagnifIca la poesia!
Posta un commento