L'arresto di Justin Bieber, idolo dei ragazzi e delle ragazze,
dà l'occasione di parlare della realtà di oggi, di Internet, della vulnerabilità dei nostri
ragazzi e della sfida che i genitori e, aggiungerei, gli educatori in
genere devono compiere nel tentare di trasmettere e infondere il
gusto della bellezza, alternativa al vuoto e ancora di salvezza. L’articolo, in modo garbato, sostiene delle tesi che anche noi maestri e maestre ci impegniamo a tradurre nella pratica quotidiana e che si trovano espresse in alcune pagine del nostro libro.
Questo è uno stralcio dalla Prefazione a “Maestre allo sbaraglio”:
Questo è uno stralcio dalla Prefazione a “Maestre allo sbaraglio”:
“ Dove ho sbagliato?”, “ Avrò sbagliato io?” e frasi simili ricorrono frequentemente nelle pagine che seguono, a
indicarci come la buona maestra metta in discussione anche il suo operato e il
suo modo di insegnare e non imputi gli insuccessi solo agli alunni, alle
circostanze sfavorevoli o alle famiglie che non collaborano. Va notato,
per inciso, che inversamente, in certa opinione pubblica, avviene il contrario:
se le cose non funzionano, è colpa esclusivamente della maestra e, ampliando il
quadro, se le cose vanno male nella società, è colpa della scuola o, quanto
meno, è compito della scuola porvi rimedio. - Stragi del sabato sera? Droga? Illegalità
diffusa? Bisogna che gli individui siano educati sin da piccoli! Bisogna che se
ne parli a scuola! Questi problemi devono diventare materia di studio ! –
Devono pensarci gli insegnanti, pagandosi magari l’aggiornamento in merito e i
materiali occorrenti. Certo è comunque che ad assumere quantità eccessive di
alcool, a ricorrere alla droga, a guidare dissennatamente o a comportarsi
disinvoltamente nei confronti della legge e dell’etica i giovani non hanno
imparato dagli insegnanti: hanno avuto altri maestri."
Franco Groppetti
Franco Groppetti
La scuola sovente non ha alleati soprattutto
nel mondo dei mass media e dello spettacolo, anzi ... si chiede alla scuola di
intervenire laddove le patinature hanno dato pessimi esempi. Dopo di che ... è
la società, è la scuola ... che non riescono a dare la formazione giusta, i capri espiatori. Il successo, spesso provvisorio, è fatuo come
tutte le cose belle solo in apparenza, ma che aldilà appunto di una vetrina,
dietro non trovi molto: sovente trovi solo il nulla. La scuola si sforza di creare personalità e
non idoli provvisori, si sforza di fare cultura cercando di dare istruzione e
di invogliare a comportamenti responsabili i suoi allievi, questo invece di
suggerire superficialità, comportamenti
arroganti e sovente copiati dalle star al momento in voga: tutta mediocrità
alla quale la scuola tenta di sfuggire e in merito a questo viene molte volte
ignorata dai più.
Insomma: una battaglia ciclopica!
La scuola deve tornare al centro della
società e punto indiscutibile di riferimento.
Francesca Cavaiani e Anna Bossi, che ringrazio per la collaborazione.
Francesca Cavaiani e Anna Bossi, che ringrazio per la collaborazione.
Ecco l'articolo
Foto
segnaletica
Quando sono tornato a casa, la sera che si era diffusa la notizia
dell’arresto di Justin Bieber, mia figlia – 11 anni – era già lì dietro la
porta che mi aspettava. Era evidentemente agitata, ma soprattutto stupita.
Voleva sapere conferme dell’arresto di Justin Bieber. Mia figlia è ancora in
quell’età che, da buona femmina, tifa esclusivamente per le femmine come lei,
la notizia dell’arresto di Justin Bieber non la addolorava tanto per l’arresto
di un suo idolo (insomma, lei tifa per Selena Gomez e non si dà pace perché lei
e sempre Justin Bieber, si siano lasciati), quanto la sua agitazione era dovuta
a un qualcosa che non capiva e in un certo senso la turbava. Ad esempio non capiva come mai di qualcosa successo solo poche ore prima
nella lontana America si parlasse già anche in Italia e di come lei e le sue
amiche si stessero già messaggiando a tutta furia. Ho cercato di spiegarle
qualcosa di quell’Internet che pure lei usa e abusa già da tempo (...)
(Continua a
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